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Giornata mondiale contro l’omofobia. Napolitano: “Intollerabili aggressioni a gay”

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Giornata mondiale contro l'omofobia. Napolitano: (imagoec)

ROMA – “Esprimo la mia vicinanza a quanti sono stati vittime di intollerabili aggressioni e a quanti subiscono episodi di discriminazione che hanno per oggetto il loro orientamento sessuale”. Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio in occasione della giornata contro l’omofobia. “La denuncia e il contrasto all’omofobia – ha detto il capo dello Stato – devono costituire un impegno fermo e costante non solo per le istituzioni ma per la società tutta”. E intervenendo alla cerimonia il presidente della Camera, Laura Boldirini, chiede che siano riconosciute giuridicamente agli omosessuali “le loro unioni anche in Italia”. E ha ricordato che l’Italia è in ritardo sulle leggi contro omofobia rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea.

Proprio oggi in Francia il Consiglio costituzionale ha dato il via libera alla legge sul matrimonio gay, approvata lo scorso 23 aprile dal Parlamento di Parigi. A questo punto, i primi matrimoni potrebbero essere celebrati già nel mese di giugno.

VIDEO La campagna: “Siamo tutti vittime” – Parole scritte sul corpo –

Il Docufilm

Nel suo discorso il presidente Napolitano rivolge “un pensiero particolare a quei giovani che per questo hanno subito odiosi atti di bullismo che, oltre ad aggravare le manifestazioni di discriminazione, alimentano pregiudizi e dannosi stereotipi. La cultura del rispetto dei diritti e della dignità della persona ha già trovato significative espressioni sul piano legislativo e deve trovare piena affermazione in primo luogo nella famiglia, nella scuola, nelle varie realtà sociali e in ogni forma di comunicazione. In momenti di difficoltà economica – come quelli che stiamo attraversando – più che mai è necessario vigilare affinché il disagio sociale non concorra ad acuire fenomeni di esclusione gravemente lesivi dei valori costituzionali di uguaglianza e solidarietà su cui si deve fondare una convivenza civile”.

INCHIESTA Gay, diritti e persecuzioni nel mondo

Secondo un rapporto dell’Unione europea diffuso nella Giornata Internazionale contro l’Omofobia, in Europa un omosessuale su quattro (per la precisione il 26%) ha subito violenze o minacce negli ultimi cinque anni. Inoltre i due terzi della comunità di gay, lesbiche, bisessuali e trasgender (la cosiddetta comunità Lgbt) teme ancora di mostrare la propria sessualità in pubblico e la maggior parte si sente discriminata. “Paura, isolamento e discriminazione sono fenomeni quotidiani per la comunità Lgbt in Europa”, ha denunciato nella relazione Morte Kjaerum, direttore dell’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali (Fra). Il sondaggio, descritto come il più corposo mai realizzato sul tema, ha ‘ascoltato’ 93mila persone nei 27 Stati membri dell’Ue, con l’aggiunta della Croazia, prossimo a unirsi al ‘blocco’ nel mese di luglio.

Per il ministro per le Pari Opportunità, Josefa Idem “la solidarietà alle vittime e la condanna di questi atti vergognosi e inaccettabili non bastano”, è necessario “agire con determinazione affrontando il problema su vari piani”. Idem si è impegnata a sostenere l’adozione di una legge specifica contro i reati di omofobia e transfobia: “Mi auguro possa essere approvata presto dal Parlamento con il più ampio sostegno possibile”, ha detto.

Sui diritti dei gay è intervenuto anche il presidente del Senato. “La tutela dei diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali rappresenta l’ultima frontiera del lungo percorso storico che ha accompagnato l’affermazione e la protezione dei diritti umani – ha detto Pietro Grasso – Lo Stato si attivi non solo per il riconoscimento, ma anche per la concreta protezione dei diritti degli omosessuali”. “Gli omofobi sono cittadini meno uguali degli altri – ha proseguito – sono chiusi nel loro guscio, si frequentano tra loro, non allargano i loro orizzonti né il loro cerchio di amicizie. Temono i viaggi all’estero, le feste, gli studentati all’università e gli spogliatoi delle palestre”.

Alla Camera c’è una proposta di legge, a firma del Pd Ivan Scalfarotto, che ha già raccolto 221 firme tra esponenti del suo partito, di Sinistra ecologia e libertà, Movimento 5 stelle e Scelta Civica. In pratica, un terzo del Parlamento sarebbe pronto a votare la legge. Si tratta di capire se questo fronte trasversale può ulteriormente allargarsi in commissione e in aula. Il testo Scalfarotto è finalizzato a combattere l’omofobia e la transfobia in tutte le sue forme grazie all’estensione della legge Mancino che già punisce il razzismo basato su etnia, nazionalità e religione. Un analogo disegno di legge è stato presentato al Senato dal senatore Pd Sergio Lo Giudice, e ha già raccolto le firme di un’ottantina di senatori tra Pd, Sel, M5s e Scelta Civica. Ce n’è poi uno dei senatori del M5S, a prima firma Michela Montevecchi e sottoscritta da suoi 14 colleghi.

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